Errori nel curriculum: Evita le trappole comuni

Gli errori più comuni in un cv

Quando si decide di rispondere a un'offerta di lavoro, la prima cosa che istintivamente viene in mente di fare è di elencare pedissequamente tutte le esperienze, senza scremare, e soprattutto mettere insieme quanto più materiale possibile per poter inviare il curriculum in fretta, credendo che in questo caso si abbia un vantaggio competitivo sugli altri. In realtà, scrivere un cv corretto implica che si seguano determinate regole e che si faccia attenzione a non commettere alcuni errori basilari: per aiutarti a compilare un curriculum vitae perfetto, abbiamo elencato i dieci errori più comuni che si commettono quando si scrive un cv e che possono mettere a repentaglio anche una buona candidatura. Leggendo attentamente i nostri consigli, potrai evitare di commettere gli stessi sbagli e potrai così ottenere il tuo lavoro dei sogni.

1. Non rileggere

Scrivere un cv non vuol dire mettere insieme informazioni a caso e, per sbrigarsi ad inviarlo, non rileggerlo lasciandolo così come è dopo la prima stesura. Un buon curriculum vitae può dirsi tale solo e soltanto se è passato attraverso diversi fasi di revisione e rilettura: è solo così che si possono evitare errori di ortografia e grammatica, ma anche togliere di mezzo tutte le informazioni ridondanti e definire un documento che sia piacevole da leggere, scorrevole e scritto in italiano corretto. La stessa logica si applica anche ai cv in lingua straniera, considerando anche che ogni lingua ha delle sue particolarità che vanno rispettate.

2. Utilizzare troppi luoghi comuni

I luoghi comuni vanno bene solo e soltanto se sono funzionali alla narrazione: se si scrive di essere un vero leader è bene dare sostanza a queste affermazioni con esempi concreti, risultati raggiunti e metodologia. Inoltre i luoghi comuni vanno bene solo se vengono usati in maniera ragionata e senza esagerare: nessuno vuole trovarsi di fronte un cv pieno di frasi fatte come "team player", "in grado di risolvere i problemi", "orientato ai risultati" e via dicendo. Meglio meno luoghi comuni e più esempi pratici per comunicare chi si è e cosa si sa fare.

3. Dare informazioni scorrette o fuorvianti

Nella foga di preparare un documento quanto più completo ed esaustivo possibile non è raro incappare in errori di giudizio che possono vanificare una candidatura. Quando parliamo di "informazioni scorrette o fuorvianti" intendiamo tutte quelle situazioni in cui una determinata esperienza lavorativa o scolastica viene raccontata in maniera poco chiara e che può dare adito a fraintendimenti.

Facciamo un esempio pratico: scrivere di aver lavorato presso azienda Tal dei Tali e di aver svolto mansioni nel Marketing può portare chi legge a credere sia che il candidato possa aver lavorato come Marketing Manager sia che invece possa aver lavorato come Assistente al Marketing. Se non si specifica la posizione esatta si sta dando un'informazione scorretta e fuorviante, che può portare problemi di credibilità.

4. Non formattare il documento

Un buon curriculum vitae va formattato, senza se e senza ma. Per formattazione si intende sia la scelta del font più adatto e della sua larghezza, sia i margini di lato e tra le righe, sia l'uso di corsivi e grassetti. Si intende per formattazione anche la divisione in paragrafi di testo, l'eventuale uso di un colore per sottolineare un determinato passaggio e via dicendo. In tutti i casi, si tratta di un elemento fondamentale per rendere un cv appetibile, completo e corretto.

5. Dire bugie

Le bugie hanno le gambe corte, anche quando si scrive un curriculum vitae. Specialmente le bugie nere, quelle cioè che riguardano elementi chiave dell'esperienza di un candidato, devono essere evitate a tutti i costi sia perché danneggiano la propria reputazione sia perché potrebbero danneggiare l'azienda. Infatti, se si mente su una competenza che in realtà non si ha, potrebbe arrivare un momento in cui in azienda si ha davvero bisogno di quella competenza e il candidato che ha millantato di averla in realtà non sa come affrontare il problema.

Nessuna bugia è tollerata ma le più frequenti, e molto spesso semplici da individuare, sono quelle relative a:

6. Non inserire parole chiave importanti

Un buon cv parla sia agli esseri umani che alle macchine: sono infatti sempre più le aziende che ricorrono ai software ATS (Applicant Tracking System) che leggono i curricula arrivati per una determinata posizione lavorativa e, in base alla presenza o meno di elementi riconoscibili, decidono chi mandare avanti e chi scartare. Gli elementi riconoscibili (oltre alla formattazione che deve essere standard) sono le parole chiave, ovvero parole che possono essere estrapolate direttamente dalla descrizione del lavoro nell'offerta. Grazie alla presenza di queste parole, il software identifica il candidato come una persona potenzialmente interessante per l'azienda e lo profila in maniera tale da passarlo al vaglio dei selezionatori per una prima scrematura. Le parole chiave sono utilizzate anche dai recruiter umani, che sempre più spesso si trovano di fronte moltissime candidature e per semplificare la scelta scannerizzano velocemente i documenti per trovare elementi comuni.

7. Non inserire risultati ma solo un elenco di attività svolte

Un cv potenzialmente interessante può essere rovinato dalla sezione delle esperienze lavorative che troppo spesso si limita ad essere un elenco di attività svolte senza sostanza. Un errore molto comune è infatti elencare tutto ciò che si è fatto a livello professionale senza specificare quali sono stati i risultati principali ottenuti e che tasso di successo si è raggiunto. Basta a volte solo inserire dei numeri e delle percentuali per rendere interessante un curriculum che rischia di essere noioso.

8. Eccedere con la lunghezza e con le informazioni

Un buon curriculum vitae non è lungo più di due pagine: nelle due pagine devono essere condensate tutte le informazioni più importanti, che vanno elencate in maniera tale da risultare corrette e coerenti (se ci sono buchi nell'esperienza professionale, un cv creato correttamente riesce a spiegarli grazie alle altre sezioni). Questo vuol dire non aggiungere informazioni che non hanno attinenza con la posizione per la quale ci si candida, oppure informazioni su esperienze del passato.

Facciamo un esempio concreto: se ci si candida per un posto come barista, ha senso inserire tutti i corsi e le esperienze del settore, anche quelle acquisite nel passato. Non ha invece senso aggiungere un corso di fotografia, anche se recente, perché non aggiungerebbe nulla al cv e lo allungherebbe senza motivo.

9. Non scegliere il formato corretto per l'invio

Una volta rivisto e corretto, il cv va salvato nel formato corretto per l'invio. Il formato PDF è il preferibile per una serie di motivi tra cui il fatto che è più sicuro e che viene letto senza problemi. Se non si sceglie il formato corretto per l'invio del cv, si rischia che il documento finisca nella cartella Spam di chi lo riceverà o che semplicemente non otterrà la visibilità che potrebbe ottenere. Non salvare mai il cv in formati diversi dal PDF e dal Word (se proprio lo si vuole mandare in questo formato, per motivi specifici o magari perché è richiesto nell'offerta di lavoro) in quanto nessun altro formato è accettabile.

10. Non personalizzare il curriculum

La fretta, lo abbiamo ripetuto più volte, porta cattivi consigli e la maggior parte di chi si candida per una posizione di lavoro pecca di fretta e pur di inviare immediatamente il proprio cv, finisce per commettere un errore madornale. Per ogni offerta di lavoro a cui ci si candida, si dovrebbe creare un cv diverso, che metta in evidenza le informazioni richieste dall'offerta, le parole chiave e tutte quelle informazioni che danno al candidato più opportunità di essere selezionato. Infatti, una buona personalizzazione permette di scavalcare candidati con la stessa formazione ed esperienza, che però non hanno fornito informazioni pertinenti all'offerta di lavoro per la quale si stanno candidando.

Ricapitolando

  • Rileggere sempre il cv prima di inviarlo;
  • Usare pochi luoghi comuni, e solo se sono pertinenti e sostanziati da fatti;
  • Dare sempre informazioni precise e che non possono essere fraintese;
  • Formattare il documento in modo da renderlo leggibile e piacevole;
  • Dire sempre la verità, per evitare problemi di reputazione;
  • Inserire parole chiave legate all'offerta di lavoro per la quale ci si candida;
  • Inserire i risultati ottenuti in una determinata posizione di lavoro;
  • Restare entro le due pagine, aggiungendo solo le informazioni davvero pertinenti;
  • Salvare il curriculum nel formato corretto e standard per l'invio;
  • Personalizzare il curriculum vitae per maggiori opportunità di successo.
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