Gen Z, Millennials e il desiderio di cambiare lavoro
Scritto da CVwizard, Team editoriale • Ultimo aggiornamento 14 novembre 2025

Perché oltre il 60% della Gen Z e dei Millennials vuole cambiare lavoro

Il 2025 è stato (ed è ancora) l'anno del cambio di carriera. Due terzi della Gen Z (66%) e dei Millennials (65%) vogliono cambiare lavoro, insieme al 40% della Gen X e al 15% dei Boomers. Inflazione, instabilità, nuove priorità: le ragioni che spingono generazioni diverse a cambiare professione sono tante. E siccome la tendenza non accenna a diminuire, capire le cause - e le strategie per affrontarla - è più importante che mai.

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La Gen Z sta cambiando la cultura e il mercato del lavoro come nessun'altra in precedenza. L'effetto generale è che tutto sta diventando più fluido. Secondo uno studio recente, il 66% della Gen Z e il 65% dei Millennials vogliono cambiare professione, con conseguenze che avranno un grande impatto su aziende, economie e forza lavoro.

Ma quali sono le ragioni che provocano la fluidità del mercato del lavoro? Perché il 'posto fisso' sta perdendo attrattiva? E quali sono le sfide che ostacolano il raggiungimento dei propri obiettivi professionali? In questo articolo risponderemo a ogni domanda, per capire bene che cosa sta succedendo e come adattarsi ai nuovi scenari.

Chi vuole cambiare lavoro?

Con i cambiamenti portati dalla pandemia e dal progresso digitale e tecnologico, non sono soltanto i lavoratori più giovani ad avere nuove esigenze e aspettative. L'atteggiamento nei confronti del lavoro, e la nozione stessa di carriera, appaiono molto diversi rispetto a qualche anno fa.

Uno studio recente di CVwizard indica che più di 6 lavoratori su 10 (61%), negli Stati Uniti, prevedono di cambiare lavoro nel corso dell'anno. Mentre il 18% è indeciso al riguardo, solo il 21% è sicuro che non lo cambierà. Anche il 40% della Gen X sta valutando un cambio di carriera, e a essere in controtendenza con la percentuale più bassa, al 15%, sono soltanto i Baby Boomers.

Quali generazioni stanno pensando di cambiare lavoro?

Chi vuole cambiare lavoro nel 2025? Il 66% della Gen Z, il 65% dei millennial, il 21% della Gen X e il 15% dei baby boomer rispondono di sì.

I dati mostrano che i Boomers e la Generazione X tendono a restare più a lungo nello stesso posto di lavoro rispetto ai colleghi più giovani. Secondo il Bureau of Labor Statistics statunitense, il 52% dei lavoratori tra i 60 e i 64 anni ha lo stesso impiego da oltre 10 anni (1), mentre tra i lavoratori di età compresa tra i 35 e i 39 la percentuale scende al 21%. Il che rende ancora più sorprendente il trend crescente, tra persone di tutte le età, a cercare nuove opportunità di carriera. 

Secondo l'indagine di CVwizard, la Gen Z è l'unica in cui le donne che vogliono cambiare carriera sono più numerose degli uomini (71% vs 63%). In tutti gli altri gruppi, sono sempre gli uomini a mostrare la maggiore propensione a cambiare impiego, con il gap maggiore tra i Millennials (70% vs 62%) e la Gen X (51% vs 40%).

L'impatto della Generazione Z in Italia

Sono nati tra il 1995 e il 2012 e vengono spesso descritti come pochi tolleranti alla fatica, poco inclini a lavorare su turni, poco motivati. La realtà è che si tratta di una generazione più consapevole del proprio valore e meno disposta ad accettare compromessi sul fronte del benessere personale e della vita privata. Ed è una realtà che si fa sentire anche in Italia.

Secondo un articolo del Sole 24 Ore, che riporta i dati di una ricerca del Politecnico di Milano in collaborazione con Indeed, la Gen Z rappresenta attualmente il 12% della forza lavoro italiana. I criteri di scelta cui fa riferimento, quando si tratta di cercare impiego, sono molto pragmatici, e mettono al primo posto smart working, servizi di welfare, ambiente inclusivo, qualità delle relazioni.

In un contesto, qual è quello italiano, caratterizzato dal declino demografico e dalla 'fuga dei cervelli' all'estero, le aziende non potranno fare a meno di tenerne conto, ripensando sia le strategie di recruiting, sia il management del personale (2).

Perché si lascia il lavoro? Le ragioni principali

Quali sono le ragioni che inducono i lavoratori a cambiare lavoro? Secondo il sondaggio di CVwizard, i motivi più comuni sono i seguenti.

  • Retribuzione migliore (35%): con le contingenze economiche critiche e l'inflazione che erode il potere d'acquisto dei salari, molti lavoratori cercano un nuovo impiego semplicemente per avere delle entrate più alte.
  • Sicurezza lavorativa (20%): l'incertezza economica e il rischio di licenziamenti minano la stabilità lavorativa a lungo termine.
  • Crescita professionale (19%): 1 lavoratore su 5 si sente bloccato nella posizione attuale e vuole nuove opportunità di sviluppo.
  • Migliore ambiente lavorativo (18%): ambienti di lavoro tossici e mancanza di equilibrio tra lavoro e vita privata spingono molti dipendenti a cercare contesti più sani e flessibili.

Perché le persone lasciano il proprio lavoro?

Perché le persone lasciano il proprio lavoro? Le risposte sono: uno stipendio migliore (35%), maggiore sicurezza lavorativa (20%), crescita professionale (19%) e un ambiente di lavoro migliore (18%).

I maggiori ostacoli di chi cerca un nuovo impiego

Anche se le persone che vogliono cambiare lavoro non sono mai state così numerose, gli ostacoli al cambiamento non mancano. CVwizard ha chiesto ai dipendenti statunitensi di indicare i principali motivi che li trattengono dal compiere un cambio di carriera. Ecco quali sono stati i più citati.

  • Rischio finanziario (56%): l'incertezza che deriva dalla ricerca di un nuovo impiego è considerata troppo rischiosa da molti dipendenti; più della metà teme i rischi economici legati al cambiamento.
  • Mancanza di esperienza (51%): la metà delle persone che cerca lavoro teme di non avere competenze e qualifiche adeguate per ottenere un impiego migliore.
  • Re-skilling e formazione (47%): quasi 1 dipendente su 2 ritiene di dover aggiornare le proprie competenze per avanzare nel percorso professionale, ma non ha il tempo o le risorse per farlo.
  • Networking (44%): circa la metà dei lavoratori teme di non avere una rete di persone a cui rivolgersi per cambiare impiego.
  • Competizione (40%): con un mercato del lavoro sempre più competitivo, creare un curriculum in grado di distinguersi e spiccare rappresenta una sfida per molti candidati.
  • Individuare il giusto percorso di carriera (31%): circa un terzo dei dipendenti vorrebbe lasciare la propria posizione, ma non ha le idee chiare sul riposizionamento, e cioè sulla nuova direzione da prendere.

Quali sono i principali ostacoli di chi cerca lavoro?

Le principali sfide per chi cerca lavoro, secondo lo studio di CVwizard, sono il rischio finanziario (56%), la mancanza di esperienza (51%), il bisogno di riqualificarsi (47%), il networking (44%), trovare un impiego (40%) e definire la propria direzione di carriera (31%).

Le sfide maggiori, generazione per generazione

Le priorità di vita e le diverse fasi di carriera hanno un impatto sul tipo di ostacoli che impediscono ai lavoratori di compiere un cambiamento significativo.

Mentre gli aspetti finanziari sono la preoccupazione principale di Gen Z, Millennials e Gen X, per i Boomers lo sono meno: un dato che riflette la maggiore stabilità economica di questi ultimi.

Di contro, i Boomers sono più preoccupati dalla formazione, dall'acquisizione di nuove competenze, e dalle difficoltà a trovare il giusto percorso di carriera in età avanzata. Per la Gen Z, invece, sono la mancanza di esperienza e di network le principali sfide.

Le ragioni cambiano significativamente, e comprensibilmente, in base all'età, rispecchiando le diverse priorità del lavoratore medio nelle varie fasi della vita.

  • Gen Z: rischio finanziario, mancanza di esperienza e di networking.
  • Millennials: rischio finanziario, mancanza di esperienza, re-skilling e formazione.
  • Generation X: rischio finanziario, re-skilling e formazione, mancanza di esperienza.
  • Boomers: re-skilling e formazione, stabilire il giusto percorso, rischio finanziario.

La Gen Z sembra meno preoccupata delle sfide legate all'acquisizione di nuove competenze, mentre i Boomers sono meno preoccupati dal rischio finanziario. I Millennials e la Gen X condividono preoccupazioni analoghe, mentre per Gen Z, Millennials e Gen X il rischio finanziario legato al cambio di lavoro rimane la preoccupazione principale.

In che modo si possono superare le difficoltà?

Se anche tu stai prendendo in considerazione l'idea di cambiare lavoro, il consiglio è non agire d'impulso e affrontare le difficoltà con strategia. Ecco una guida step-by-step per contenere i rischi e ottimizzare il processo.

1. Gestire il rischio finanziario

  • Metti da parte un fondo di sicurezza, sufficiente per coprire le spese di 3-6 mesi, prima di fare il grande passo.
  • Cerca opportunità di lavoro freelance o temporaneo durante il passaggio al lavoro fisso.
  • Mostra sicurezza nelle negoziazioni retributive: bisogna difendere e massimizzare il proprio potenziale di guadagno.

2. Sviluppare esperienze e competenze

  • Cerca opportunità attraverso attività part-time, internship, lavoro volontario, oppure creale sviluppando progetti personali.
  • Iscriviti a piattaforme di formazione online per acquisire nuove competenze.
  • Usa strumenti di intelligenza artificiale come CVwizard per aggiornare il curriculum e valorizzare al meglio il tuo profilo.

3. Ampliare la rete professionale

  • Partecipa a eventi di settore, conferenze, incontri di networking e cerca di prendere contatto con il maggior numero di persone possibile.
  • Stabilisci contatti con mentori, ex colleghi, supervisori o manager (soprattutto via LinkedIn) che possano offrire opportunità di collaborazione.
  • Iscriviti a community online del tuo settore per essere sempre aggiornato sui trend più recenti.

4. Perfezionare il profilo per le candidature

  • Crea CV e lettere di presentazione su misura per ogni job application.
  • Ottimizza le candidature con parole chiave specifiche e CV dall'aspetto professionale.
  • Usa piattaforme e social per il networking professionale per mostrare la tua esperienza, condividere insight e interagire con contatti chiave del tuo ambito di interesse.

Trend del cambio di carriera: che cosa significa per i datori di lavoro?

Il passaggio verso uno scenario di maggiore mobilità professionale implica cambiamenti significativi sia per i lavoratori che per le aziende. L'aumento del turnover può incidere sulla produttività, compromettere la coesione del team e incrementare i costi del reclutamento.

Se da un lato la Gen Z è considerata da molti datori di lavoro la più difficile da gestire (3), dall'altro sarà proprio la Gen Z a dominare progressivamente la forza lavoro: si stima che circa il 30% dei lavoratori apparterrà a questa fascia entro il 2030 (4). 

Di seguito, alcune delle strategie che le aziende possono adottare per far fronte ai trend.

  • Ascolare i dipendenti: anziché aspettare che i dipendenti se ne vadano 'senza motivo', meglio parlarne per tempo, cercare di capire necessità e motivazioni, e intervenire per trattenerli.
  • Promovere la formazione: offrire ai dipendenti strumenti per la crescita professionale e lo sviluppo di nuove competenze attraverso corsi di formazione strutturati.
  • Dare priorità al benessere: promuovere opzioni di orario flessibile, supporto alla salute mentale e iniziative DEI (diversità, equità, inclusione) per creare un ambiente accogliente e in grado di offrire un sano equilibrio tra vita privata e lavoro.

Il futuro del lavoro? Sarà molto diverso da oggi

La tendenza a voler cambiare impiego continuerà a influenzare il mondo del lavoro nel 2025 e oltre. Oggi c'è un divario crescente tra dipendenti e datori di lavoro: gli uni cercano reribuzioni più alte, opportunità di crescita e un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata, gli altri tendono invece a contenere gli orari flessibili (5) e le iniziative DEI (6).

Con la presenza sempre più influente della Gen Z sulla cultura lavorativa, però, per le aziende sarà sempre più difficile opporre resistenza al cambiamento. E saranno soltanto le aziende in grado di adattarsi, e di trattenere i propri dipendenti, a rimanere competitive nel nuovo scenario lavorativo.

Se stai cercando lavoro, per dare avvio al tuo percorso professionale oppure per rimetterti in gioco e cambiare direzione, continua a leggere i nostri articoli: troverai suggerimenti utili e consigli pratici per procedere con consapevolezza e strategia.

Fonti:

  1. Employee Tenure in 2004 (PDF)
  2. La GenZ trasforma il lavoro in Italia: ecco le priorià delle imprese
  3. Gen Z Careers The Worst To Manage, 45% Of Hiring Managers Say
  4. What We Can Expect From Gen Z In The Workforce In 2025
  5. Companies That Have Ended Fully Remote Work in 2024 and 2023
  6. IBM Reportedly Walks Back Diversity Policies, Citing ‘Inherent Tensions’: Here Are All The Companies Rolling Back DEI Programs

Ricerca e analisi: Reyhane Mansouri, PhD
Autore: Mike Potter, CPRW

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